mercoledì 5 settembre 2012

UN PAESE DI RICATTI, RICATTATI E RICATTATORI


Quando i problemi sono complessi, molto complessi, e i giornalisti fanno fatica a spiegarli scelgono delle formule semplici: buono contro cattivo. Oppure ricchi contro poveri, la casta contro il popolo sovrano.
In questo modo la vicenda si semplifica, diventa digeribile, il lettore crede di aver capito come stanno le cose e non cerca ulteriori approfondimenti. E la Verità ( o almeno la cosa più vicina) va a farsi benedire.
In Sardegna c’è una miniera di carbone, in una zona ancora molto povera e disagiata: il Sulcis.

SALVIAMO LO STATO SOCIALE

Salvare lo stato sociale significa contribuire a sostenere l’Italia con risorse da valorizzare,senza lasciare che naufraghino. Nel nostro Paese, purtroppo, negli ultimi anni, il welfare è stato eroso da progressivi quanto sanguinosi tagli. Chiediamo che il necessario rigore per risanare il Paese coinvolga tutti, nessuno escluso, gravando equamente sulle spalle di ciascuno, secondo i pesiche ciascuno può portare. A chi più ha, più deve venire chiesto. Nessuno dev’essere lasciato indietro. Abbattimento di insensati quanto onerosi privilegi, lotta all’evasione fiscale, contrasto ai fenomeni di corruzione, drastica riduzione delle spese militari: i soldi vanno presi là dove ci sono. 

IL LAVORO TRADITO


Mercato del lavoro in recessione. Allarmanti, infatti, i dati diffusi sulla disoccupazione, e in particolare sulla disoccupazione giovanile. Abbiamo provato a delineare questo scenario con l'aiuto di Roberto D'Incau, head hunter ed executive coach, autore, per Salani, del volume"Chi lavora non fa sesso".
Sono reali i dati sulla disoccupazione, oppure sono numeri sottostimati, che non dipingono la realtà del mercato del lavoro italiano? 
La disoccupazione, non solo giovanile, è un tema assolutamente caldo, che soprattutto in questo rientro postvacanze riguarda moltissime persone, giovani ma anche, purtroppo, persone che sono oltre i 40-50 anni, che vengono lasciate a casa.

lunedì 3 settembre 2012

La politica liquida, ossia l'antipolitica, e il Movimento 5 Stelle


Mesi fa, le piazze delle più importanti città spagnole erano occupate da centinaia di migliaia di persone che manifestavano contro il Governo Socialista di Zapatero. Del movimento protestatario, passato alle glorie della cronaca come “ indignados” oggi non se ne sa più niente. Dopo la vittoria alle elezioni politiche del candidato di destra Rajoy il movimento degli Indignados si è liquefatto. Tutti ricordiamo l’occupazione di Piazza Puerta del Sol a Madrid! Oggi 1° maggio, per la verità già da tempo, in piazza gli unici a manifestare sono i lavoratori, i precari e i disoccupati mobilitati dalle centrali sindacali. 

Solo l’Italia non si indigna per il monumento a Graziani


La stampa internazionale ha rilanciato più volte negli ultimi giorni la notizia dell’inaugurazione l’11 agosto scorso ad Affile (a poca distanza da Roma) del monumento dedicato al maresciallo Rodolfo Graziani (nato l’11 agosto 1882 a Filettino e morto l’11 gennaio 1955 a Roma), sepolto nel comune laziale del quale era originario il ramo paterno della sua famiglia. Dopo una carriera militare costruita quasi interamente nelle guerre coloniali d’Italia, dove si macchiò di gravissimi crimini al punto di guadagnarsi il titolo di “macellaio” d’Etiopia, Graziani finì la sua “carriera” come ministro della Difesa della Repubblica sociale italiana, rendendosi responsabile della condanna a morte di renitenti alla leva e partigiani, crimini per i quali venne condannato nel 1948 a 19 anni di carcere (17 dei quali gli furono poi condonati).

NOTE AGOSTANE


Quando, il 19 agosto, nella sua relazione al meeting CL di Rimini il presidente Monti ha chiesto che non vengano più chiamati "furbi" gli evasori fiscali ho finalmente intravisto, ma solo per un attimo, cosa potrebbe essere il nostro paese se cominciassimo a far le persone serie. Il Presidente Monti indubbiamente è una persona seria, e questo indipendentemente dagli atti del suo governo, che possono piacere o non piacere. Se non fosse quello che è non avremmo mai potuto ritornare ad essere un paese cui viene attribuita credibilità. In poco tempo Monti ci ha riportato alla superficie dalla profondità del mare in cui ci stava facendo annegare Berlusconi. Mi sarebbe piaciuto anche vedere l'indirizzo di governo che avrebbe potuto mettere in atto se si fosse trattato di una situazione normale, non di un periodo di grave emergenza.

DA RIMINI A TRENTO


Alcuni osservatori hanno accusato di meschinità la redazione on-line di “Famiglia Cristiana” per aver pubblicato un pezzo critico sul Meeting ciellino di Rimini, in particolare per il fatto che i partecipanti all'annua sagra politico-affaristica romagnola sembrano applaudire a comando tutti gli uomini di potere - non solo gli esponenti politici non solo gli esponenti politici, se ci si ricorda delle esaltanti performance riminesi di Sergio Marchionne e persino, in anni lontani, di Raul Gardini - che si affacciano da quelle parti.
In realtà non c'è nulla di meschino nel rilievo del settimanale paolino, c’è solo la semplice descrizione del dato di fatto di un movimento ecclesiale, politico ed economico che, oltre a fare sistematica confusione sul piano in cui porsi - visto che di volta in volta non si capisce bene se l'interlocutore che ci si trova davanti sia un leader religioso, un capo politico o un abile affarista- ad ogni occasione, fin dalla sua costituzione, non ha fatto altro che tempestare contro i poteri terreni e le loro propaggini ecclesiali e nello stesso tempo va d'amore e d'accordo con tali poteri terreni, purché, si capisce, sia generoso nell’aprire i cordoni della borsa.

IL RICORDO DEL CARDINALE MARTINI NELLE PAROLE DEL SINDACO


Il Signore ha ripreso con sé il cardinal Martini che è stato per molti anni un maestro di vita, di fede, un maestro dell’annuncio e della testimonianza del Vangelo nella chiesa ambrosiana. Mi sembra importante “ricordarlo” come un pastore che ha illuminato la vita di tanti credenti e anche di molti non credenti.
La sua testimonianza, coerente e trasparente fino alla fine, sempre centrata sulla Parola di Dio hanno fatto di lui soprattutto un padre attento e comprensivo in una società in continuo cambiamento.
E’ stato un vero dono poterlo conoscere anche personalmente e averlo incontrato più volte; anche un anno fa, poter ascoltare, pur nella malattia, le sue parole, le sue valutazioni sulla chiesa che definì “in acque agitate”, ma soprattutto le sue parole di speranza. Ha sempre parlato al cuore e all’anima della gente, al cuore di tutti non solo dei fedeli.

sabato 1 settembre 2012

Card. Martini: una vita per l'uomo e la Parola


Il cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano, era nato a Torino il 15 febbraio 1927. Nel bellissimo Conversazioni notturne a Gerusalemme, uno di quei libri che dopo un primo incontro ti accompagnano per tutta la vita, diceva: "I miei genitori mi hanno donato la fede in Dio, mia madre mi ha insegnato a pregare". A soli 17 anni era entrato nella Compagnia di Gesù: la sua profonda cultura, che non era soltanto erudizione ma una straordinaria capacità di riflettere su tutte le istanze interiori dell'uomo e di suscitare domande e risposte originali, ha riproposto e rappresentato in pieno nel mondo d'oggi la migliore tradizione intellettuale dei Gesuiti.
Venne ordinato sacerdote il 13 luglio 1952. Dopo gli studi in filosofia e teologia, nella quale si laureò nel 1958 con una tesi su "Il problema storico della Risurrezione negli studi recenti", insegnò per alcuni anni nella facoltà teologica di Chieri.