Quando, il 19 agosto, nella sua relazione al meeting CL di Rimini il
presidente Monti ha chiesto che non vengano più chiamati "furbi" gli
evasori fiscali ho finalmente intravisto, ma solo per un attimo, cosa potrebbe
essere il nostro paese se cominciassimo a far le persone serie. Il Presidente
Monti indubbiamente è una persona seria, e questo indipendentemente dagli atti
del suo governo, che possono piacere o non piacere. Se non fosse quello che è
non avremmo mai potuto ritornare ad essere un paese cui viene attribuita
credibilità. In poco tempo Monti ci ha riportato alla superficie dalla
profondità del mare in cui ci stava facendo annegare Berlusconi. Mi sarebbe
piaciuto anche vedere l'indirizzo di governo che avrebbe potuto mettere in atto
se si fosse trattato di una situazione normale, non di un periodo di grave
emergenza.
Monti è, credo, un uomo con il sentire di destra, ma di sicuro di
quella destra illuminata che non pensa ai propri affari (vedi il PDL) ma a
condurre il paese ad una condizione di benessere secondo la propria visione di
società. Secondo me una alternanza di governo tra una sinistra riformista (e
non conservatrice come alcune frange della nostra sinistra) ed una destra
liberale, come potrebbe essere quella guidata da Monti, farebbe bene al paese
evitando l'accumulo di posizioni estremiste (da entrambi i fronti) e favorendo
uno sviluppo equilibrato di tutti i servizi dello Stato.
Ma, come ho detto, la visione del paese serio è durata solo un attimo. Già
il fatto che Monti avesse parlato al meeting di Comunione e Liberazione di
Rimini, dove CL non discute ma si autoacclama, dove il congresso è organizzato
in modo che risulti evidente l'omaggio delle autorità, civili ed
ecclesiastiche, al movimento di CL, dove appuntamenti e relazioni si svolgono
nel clima di autosuggestione tipico di molti congressi di sette religiose
anglosassoni o di organizzazioni commerciali che si fondano sull'autoconvincimento
pianificato a tavolino, mi aveva fatto ritornare alle amare considerazioni di
sempre, che siamo un paese in cui alcune categorie di furbi vivono alle spalle
di quelli che sono onesti, che questo produce un divario sempre maggiore tra
ricchezza e povertà, che non si può costruire un futuro per i figli e nipoti su
queste basi. A farmi ritornare alla realtà ha contribuito anche la notizia, il
giorno successivo 20 agosto, che era stata revocata la numerosa scorta fissa
alla villa di Calderoli, scorta che costava ben 900.000 euro (diconsi
novecentomila) all'anno da quando, come un cretino qualunque, si era mostrato
con la maglietta che richiamava le vignette su Maometto. Dunque noi pagavamo
una cifra simile per proteggere un personaggio del genere? Un paese serio non
l'avrebbe mai fatto. Vieni minacciato di morte per le scemenze che dici e che
fai? Se vuoi pagati una scorta personale, altrimenti mi dispiace ma "chi è
causa del suo mal pianga se stesso", e se ti tolgono di mezzo avremo solo
perso uno capace di far porcate, come tu stesso hai detto. E a proposito di
porcate, sempre il 20 agosto sono venuto a conoscenza del fatto che, il giorno
prima, il gruppo consiliare del PD in Regione Lombardia aveva fatto conoscere i
finanziamenti fatti dal 2001 al 2012 dalla stessa regione al meeting annuale di
CL. In tutto 1.922.896 euro di soldi pubblici finiti nelle tasche del movimento
del Celeste. Si va dai 94mila euro stanziati nel 2001 ai 70mila di
quest’anno, assegnati dalla delibera 3880 dello scorso 6 agosto. Secondo
i calcoli del centrosinistra, il picco sarebbe stato raggiunto tra il 2004 e il
2006, quando in tre anni la
Regione ha concesso al Meeting contributi per 800mila euro,
di cui 311mila nel solo 2004.
A questi soldi si aggiungono quelli erogati dalle
società partecipate dal Pirellone, non facilmente contabilizzabili, un fiume di
denaro che, a volte con motivazioni di pura fantasia, fluisce nelle casse della
"Evidentia Comunication", una srl operativa a Milano ma con sede legale
a Rimini, società che rappresenta la cassaforte di CL per il meeting di Rimini
(bilancio preventivo del 2012: otto milioni e 400mila euro). Ma questo non è
conflitto di interessi tra un presidente che gestisce soldi pubblici,
cioè nostri, e lo stesso presidente che è punto di riferimento per una specie
di mafia bianca che ha in mano quasi tutti i centri economici e di potere della
Lombardia e che va a farsi acclamare a Rimini, nello stesso stile di noti boss
della malavita? "E' una polemica piccina e pretestuosa" ha detto
Giulio Boscagli, ciellino di ferro e cognato di Formigoni. Sarà, ma io
vorrei che i miei soldi fossero utilizzati non per Cl ma per chi ne ha
veramente bisogno. Io ho sempre pagato tutte le tasse ed i contributi fissati
dallo Stato, anzi talvolta ho pagato, nell'incertezza derivante dalla nostra
confusione legislativa, qualcosa più del dovuto ed ho il diritto di essere
ascoltato perché sono tra chi fornisce stipendi da favola a questi signori.
Basta con questi furbi, buttiamoli fuori dalla barca.
29 agosto 2012
Vittorio Sacchi
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