Si difende attaccando il capo ufficio stampa dell'Ingv, già attrice di film molto erotici, passata anche per la copertina di Playboy: "Sono qui perché qualcuno mi ha segnalato. Qual è il problema?"
Sonia Topazio si
difende attaccando. “Vi dico il nome del politico che mi ha raccomandata se mi
dite chi sono i precari che tentano di ancora di screditarmi tirando fuori il
mio passato osé. La loro è solo invidia, ma non sono diversi, sono messi lì dai
baroni universitari. La differenza è che io ho un grande passato e posso
riciclarmi, loro fuori dall’istituto non contano un cazzo”. Così, dopo la
nomina a direttore generale dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia
di un insegnante di educazione fisica, se ne scopre un’altra, e si apre il
caso dell’addetta stampa con trascorsi di film erotici e copertine di Playboy.
POSTATA IN RETE – Qualcuno ha iniziato a postare
scampoli della sua carriera pornosoft, arricchiti da commenti non sempre
finissimi. Il più cliccato è il cortometraggio del 1999, “Benedetta trasgressione”,
dove miss Topazio è con tre uomini nello spazio angusto di un ascensore che non
arriva mai al piano. Dopo 4 minuti di ardore arriva il lettone: sesso violento,
con corde e coltello piantato alla gola che va giù giù giù. Poi ci sono i calendari
osé, i servizi su Excelsior e una copertina di Playboy del
2001 dal titolo “La dottoressa si spoglia”. Come dire? L’ufficio stampa
dell’Istituto nazionale di geofisica messo a nudo.
NON SI TIRA
INDIETRO – La polemica non coglie di sorpresa
la diretta interessata, che non si tira indietro. Così la bella Sonia più che
giustificarsi attacca: “Ma cosa credi, i precari dell’Ingv che continuano a
tirar fuori questa storia non sono diversi da me. Anche loro sono
dei raccomandati, mica sono entrati per concorso. Sono lì solo perché
conoscevano qualche barone dell’università”. Magari hanno fatto un
PhD o un dottorato o qualcosa del genere. “La loro è solo invidia: io ho avuto
un grande passato che non rinnego affatto, ero bella come il sole, che male
c’è? Sono stata un’atleta nazionale, attrice di teatro e cinema, scrittrice e
giornalista. Questo è il problema, io se voglio mi riciclo altrove come ho
sempre fatto, loro invece fuori dall’istituto non contano un cazzo”.
“COS’È QUESTO
PURITANESIMO?” – ”Se proprio lo vuoi sapere
sono arrivata lì nell’unico modo possibile nelle amministrazioni statali,
per segnalazione di un politico. C’era un posto libero nella didattica e
divulgazione e così ho avuto il contratto. E poi diciamolo, ma anche se avessi avuto
una storia con il presidente, che male c’è? Che cos’è questo puritanesimo?
Anche se avessi avuto una simpatia, diciamo così, con un collega nessuno potrà
dire che ho avuto qualche vantaggio, visto che sono stata precaria a 1.500 euro
al mese e per averne 2mila mi sono dovuta rivolgere all’ordine. Non è un
granché per un incarico di responsabilità come il mio”. Ma niente
nomi. “Si dice il peccato, non il peccatore. Facciamo così, ti dico il suo
nome se tu mi dici i nomi dei precari che insistono ancora con questa storia”.
fonte: oggi.it
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