lunedì 3 settembre 2012

La politica liquida, ossia l'antipolitica, e il Movimento 5 Stelle


Mesi fa, le piazze delle più importanti città spagnole erano occupate da centinaia di migliaia di persone che manifestavano contro il Governo Socialista di Zapatero. Del movimento protestatario, passato alle glorie della cronaca come “ indignados” oggi non se ne sa più niente. Dopo la vittoria alle elezioni politiche del candidato di destra Rajoy il movimento degli Indignados si è liquefatto. Tutti ricordiamo l’occupazione di Piazza Puerta del Sol a Madrid! Oggi 1° maggio, per la verità già da tempo, in piazza gli unici a manifestare sono i lavoratori, i precari e i disoccupati mobilitati dalle centrali sindacali. 
Eppure ragioni per manifestare da parte dei cosiddetti Indignados ce ne sarebbero e tante, anche più di quante ce ne fossero ai tempi del precedente Governo. Zapatero ha finito ingloriosamente la propria esperienza politica (interessante da più punti di vista, non ultimo la forte carica sociale, la parità dei generi e la laicizzazione della Società spagnola) travolto dalla crisi economica, dall’aver adottato prima e meglio di noi italiani i dettami imposti dal duo Merkel – Sarkozy e soprattutto dalla mobilitazione della piazza. Oggi il nuovo premier spagnolo Rajoy sta continuando con la stessa politica economica accentuandone gli interventi e la situazione economica è addirittura precipitata. Il 1° maggio i sindacati spagnoli si mobilitano denunciando l’involuzione della Democrazia spagnola, i tagli alla scuola pubblica per favorire quella privata, i tagli alla spesa sanitaria, i licenziamenti dei lavoratori pubblici e gli effetti complessivamente disastrosi della politica del Governo di destra spagnolo. 
Per inciso le politiche economiche adottate da Rajoy sono le stesse del Governo Monti. Entrambi i Governi sono molto più attenti ai diktat della Merkel e della burocrazia UE che alle reali esigenze delle rispettive società. In sostanza il contesto rispetto alle mobilitazioni degli Indignados non è molto diverso, ma addirittura peggiorato. I media europei in quei mesi si sono sbracciati esaltando le istanze del movimento, la capacità di mobilitazione attraverso l’uso delle nuove tecnologie, il nuovo modello di democrazia della partecipazione della quale era portatore. Sul Sole 24 ore il giornalista Enrico Deaglio ( a titolo di cronaca cognato della Fornero ) scriveva: "E’ l’insorgenza della gioventù più matura e più riflessiva che il pianeta abbia mai visto!". Deaglio concludeva l’articolo scrivendo che il movimento degli Indignados aveva individuato l’avversario cioè il potere delle oligarchie finanziarie e che sicuramente la mobilitazione non era destinata ad esaurirsi. Altri due aspetti interessanti emergevano dall’analisi del movimento. 
Il primo era la sostanziale mancanza di leader, di organizzazione e struttura; il secondo l’equidistanza dalla destra e dalla sinistra. Parafrasando Bauman il trionfo della “politica liquida” o forse è più giusto dire della liquefazione della politica. Il movimento degli Indignados, anche in Italia abbiamo avuto ed abbiamo esempi di questo genere, è la dimostrazione di come la politica priva di una visione del mondo, di una organizzazione stabile e strutturata si riduce a puro e semplice momento mediatico che , come un qualsiasi altro prodotto, dura giusto il tempo necessario per essere consumato. In quel momento ai media, in Italia a partire dal Sole 24 ore, serviva solo dimostrare come il Governo di Zapatero fosse dannoso al sistema di potere delle oligarchie finanziarie ed ha utilizzato le legittime istanze provenienti dagli Indignados per contribuire ad affossarlo e favorire il consolidamento delle Oligarchie finanziarie e della Tecnocrazia UE. Tutto questo ben sapendo che una “ politica liquida”, fatta da cittadini non organizzati e privi di una visione di sistema sociale organico ed alternativo potesse essere in qualsiasi momento dimenticato. Cosa che di fatto è successa. L’antipolitica non è altro che la “politica liquida”. 
In Italia abbiamo un esempio di politica liquida nel movimento 5 stelle di Beppe Grillo. Oggi a Grillo vengono lasciati spazi sempre più ampi, parla il linguaggio degli indignati italiani. Dopo Forza Italia e la Lega è la forza politica che potrebbe contribuire a normalizzare il sistema politico e favorire nel 2013 la prosecuzione del Governo Tecnico. Il Movimento 5 stelle non è forza di governo ma potrebbe intercettare un numero tali di elettori da rendere possibile in Parlamento la riproposizione di una sola maggioranza di Governo e cioè quella attuale. Tra gli Indignados spagnoli e gli indignados italiani ci sono molte cose in comune, compresa quella di essere gli utili idioti al servizio proprio di quel sistema che vorrebbero combattere.


Fonte: oknotizie.virgilio.it
http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=41608019a55f1bb3

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