Il Signore ha ripreso con sé il cardinal Martini che è
stato per molti anni un maestro di vita, di fede, un maestro dell’annuncio e
della testimonianza del Vangelo nella chiesa ambrosiana. Mi sembra importante
“ricordarlo” come un pastore che ha illuminato la vita di tanti credenti e
anche di molti non credenti.
La sua testimonianza, coerente e trasparente fino alla
fine, sempre centrata sulla Parola di Dio hanno fatto di lui soprattutto un
padre attento e comprensivo in una società in continuo cambiamento.
E’ stato un vero dono poterlo conoscere anche
personalmente e averlo incontrato più volte; anche un anno fa, poter ascoltare,
pur nella malattia, le sue parole, le sue valutazioni sulla chiesa che definì
“in acque agitate”, ma soprattutto le sue parole di speranza. Ha sempre parlato
al cuore e all’anima della gente, al cuore di tutti non solo dei fedeli.
Nella sua esperienza di Cardinale a Milano ha
attraversato gli anni bui del terrorismo, è sempre stato in prima linea in un
lungo e difficile periodo, ha anticipato quasi profeticamente le crisi che oggi
viviamo, ha indicato sempre e con coerenza una strada, quella della Parola di
Dio, come riferimento per una lettura libera e profonda della realtà che ci
circonda.
Martini mi ha accompagnato nel cammino di fede dagli
anni 80 in
poi, ci ha aiutato a guardare il mondo con gli occhi di Dio, anche quando
sembrava che Dio non parlasse o scomparisse in situazione difficili da
accettare e da comprendere. Quello che mi ha sempre affascinato di lui è che ha
saputo indicare l’essenziale, fin dalle sue due prime lettere pastorali “La
dimensione contemplativa della vita” e “In principio la Parola ”: sembravano lontane
anni luce dall’indaffarata e frenetica Milano, ma conservano ancora oggi, a
trent’anni di distanza, un’enorme carica di profezia e novità.
Ci ha educati a pensare e a credere, in modo mai
scontato e sempre aperto al confronto,all’ascolto umile e attento delle idee
degli altri, anche (e soprattutto) se non la pensano come noi. Per creare
quella convivialità delle differenze che ha sempre indicato come necessità
della nostra società per essere aperti e disponibili verso chiunque.
E’ stato un grande maestro spirituale, più volte
passato anche ad Abbiategrasso, ci ha sempre incoraggiati all’obbedienza alla
chiesa, ci ha sempre spronato ad amare la Chiesa anche quando ci fa soffrire o non ne
capiamo gli atteggiamenti. In queste giornate di tristezza per la sua mancanza,
il sentimento più forte che sento nel cuore è di gratitudine, di ammirazione
verso un Pastore che ci ha accompagnati nel nostro cammino sia di uomini che di
cristiani, di colui che amo definire “un elegante progressista della chiesa”.
Grazie Carlo Maria Martini
Gigi Arrara

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