domenica 15 luglio 2012

SILVIO RITORNA E IL "CELESTE" ... STA "DA DIO"


Berlusconi ritorna. Ha detto che si candida a guidare il paese per salvare il suo partito che altrimenti dal 38% scenderebbe a meno dell'8%.  Del paese non gliene frega niente, vuole salvare il partito. Partito che non c'è e non c'è mai stato, diciamo piuttosto che Berlusconi vuole ripristinare la sua corte. Il sovrano si sente solo senza la solita ammucchiata di cavalieri e dame proni ai suoi desideri. Uno schifo. Con una maggioranza  che questa repubblica non ha mai visto, non si è mai occupato del governo di questo disgraziato paese, ma si è occupato solo di non finire in galera e di passare serate allegre da satrapo del ventunesimo secolo.
Ci sarebbe da ridere osservando che adesso si preoccupa solo dell'ennesimo cambio di nome e simbolo del partito, se non fosse che dovremmo piangere tutti sulla stupidità che regna sovrana in questa nostra Italia. Gli basterà dire che toglie l'IMU per ricevere una massa di voti da farci stupire. La malasorte dell'Italia non è Berlusconi, ma gli italiani che lo seguono.  

Formigoni continua imperterrito nella sua impudenza. Tutte, o quasi, le persone che ha scelto come collaboratori alla guida della Lombardia sono in galera o stanno per andarci, ma lui fa lo strafottente con affermazioni che definire vergognose è poco. Chi, come è capitato anche a me, è andato a sbattere contro lo strapotere di tipo mafioso della Compagnia delle Opere in questa regione si augura che finalmente si faccia chiarezza sulle responsabilità e sul comportamento del Celeste e della  Compagnia delle Opere, proprio per salvare il popolo di CL che è convinto di essere su una buona strada, ma è stato buggerato da un gruppo di furbi che lo stesso Don Giussani avrebbe condannato. Qualcuno mostra di offendersi quando parlo di comportamento mafioso, ma nelle riunioni assembleari di CL, siano esse costituite da insegnanti o da imprenditori, ci sono rituali che assomigliano a quelli presenti nelle riunioni della mafia o della massoneria. Se Formigoni fosse un uomo corretto dovrebbe solo dimettersi, specialmente ora che la magistratura ha accertato che si è seduto per l'ennesima volta sullo scranno della regione con le irregolarità denunciate dai radicali. Ma l'uomo non è un Memores Domini come dice di essere, lui si crede molto superiore a Dio.   

fonte: pdabbiategrasso.it - Vittorio Sacchi

Nessun commento:

Posta un commento