La Guardia di Finanza ha portato agli onori
della cronaca un personaggio che ha presentato domanda alla sua amministrazione
comunale per avere un sussidio economico che gli permettesse di campare perché,
dichiarazione dei redditi alla mano, si trovava al limite dell'indigenza. Solo
che, udite udite, costui risultava titolare di un reddito che superava i due
milioni annui. Deve aver pensato che, visto l'esiguo reddito dichiarato, non
sarebbe sembrato vero senza la domanda di sussidio. Ma è bastato un rapido controllo
chiesto dal comune prima di erogare l'aiuto per far emergere tutt'altra verità.
Sono convinto che di questi furboni il nostro caro paese sia pieno, che
basterebbe prenderli tutti e spogliarli di tutto quello che hanno per toglierci
dai guai economici nei quali ci hanno trascinato altri furboni. Ma toglier loro
tutto quello che hanno non basta, bisogna metterli in galera e buttar via la
chiave. Rubare al fisco vuol dire rubare a tutto il paese, vuol dire far del
male a te, a me, a tutti quelli che ci stanno intorno. E' un reato che ha la
stessa gravità di un omicidio. Dovremmo fondare un movimento che chieda una
moltiplicazione elevata delle pene detentive per gli evasori fiscali. Solo così
potremmo mettere un freno a questa piaga. Gli americani conoscono la gravità di
questo reato ed hanno delle pene adeguate per combatterlo. E' successo che non
sono riusciti a mettere in galera qualche gangster per omicidi e rapine sui
quali non riuscivano ad avere le prove, ma li hanno ugualmente messi
all'ergastolo per frode fiscale. Solo punizioni esemplari possono avere
carattere deterrente. Da noi i furbi se la cavano sempre ricorrendo ai
trucchetti più fantasiosi. In questi giorni, per paura della serietà di Monti,
i porti turistici italiani si sono svuotati di yacht e grandi barche. Si sono
riempiti i porti della Costa Azzurra, di tutta la costa dalmata, della Corsica
e persino della Tunisia e dell'Algeria. Se solo avessimo il coraggio di fare
leggi di vera giustizia sociale saremmo un paese felice.
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