“Le tasse sulla casa vanno abbassate”,
lo dicono anche i costruttori che in odor d’affari guardano con favore le mosse
del governo che promette di azzerare le imposte per chi compra la prima casa,
fino a 200mila euro. Il progetto per ora è solo teorico, snocciolato a denti
stretti dal ministro dello Sviluppo Corrado Passera, almeno secondo i
dati forniti dal Sole 24 Ore.
Che sia solo propaganda oppure no lo
potrà dire solo il tempo, ma per adesso, sul piano delle promesse e dell’elenco
dei buoni propositi c’è la volontà di “alleggerire” le imposte
sull’acquisto della prima casa “fino a una certa soglia”.
Il Sole 24 Ore assicura che al ministero
delle Infrastrutture pensano a un tetto di 200mila euro.
“Oltre a ridurre l’aggravio fiscale
sulle famiglie e sulle giovani coppie queste misure possono consentire anche
una ripresa del mercato immobiliare e delle costruzioni edili”, ha affermato il
viceministro delle Infrastrutture Mario Ciaccia.
“Riconosco – ha detto Ciaccia – che il
2015 è lontano e allora mi impegno ad anticipare l’innalzamento della quota al
60% già dal 1° gennaio 2014″.
Paolo Buzzetti, davanti ai costruttori
riuniti all’Assemblea dell’Ance, ha detto: ”Fino al decreto sviluppo è
stata fatta una politica depressiva per l’edilizia e per l’economia. La
patrimoniale sulla casa è assurda, allora si abbia il coraggio di fare la
patrimoniale vera. Il pareggio di bilancio al 2013: ma chi l’ha detto che
dobbiamo rispettare parametri più duri dei francesi che si traducono in
politiche recessive? E sui crediti con la
Pa , dico che ci devono pagare perché non possono darci un
carico fiscale crescente e poi non pagarci quanto ci devono. Basta con i
trucchi contabili anche sul patto di stabilità per comuni ed enti locali”.
Oggi “non è più eludibile il tema di una
riduzione dell’imposizione sulla casa”, considerando i 55 miliardi annui di
imposizione fiscale sull’abitazione e il “carico fiscale complessivo ormai
insostenibile, al 54,5% in termini reali”.
Fonte: blitzquotidiano.it

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