La
guerra contro l’acquisto di decine di nuovi aerei da guerra, gli F 35, è
partita da diversi anni, più o meno da quando, nel 1996, il Governo Prodi
decise che era necessario modernizzare la nostra flotta aerea. Una scelta condivisa anche dai successivi
presidenti del Consiglio e non
del tutto sconfessata neppure del tagliatore Monti.
La domanda che è sempre stata posta da chi contesta
questa spesa - che ieri è stata formalizzata con la presentazione in Parlamento
di 75mila firme - riguarda l’utilità e l’opportunità, soprattutto in tempo di
crisi e di tagli alla sanità, di dotarsi di nuovi mezzi volanti da guerra.
Non
è chiaro per quale ragione investire decine di miliardi di euro in caccia
bombardieri di ultima generazione quando, per fortuna, non ci sono minacce
dirette da contrastare e la guerra fredda è finita da un bel pezzo.
I 75.000 cittadini che hanno firmato, insieme a
650 associazioni e 50 Enti locali, in sostegno della campagna Taglia le ali alle armi, promossa da
Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci! e Tavola della Pace, non hanno
dubbi sul fatto che questi soldi potrebbero essere investiti molto meglio.
Quello del caccia F-35 è un programma che ad oggi ci è
costato già 2,7 miliardi di euro ne costerà - in caso di acquisto di 131 aerei
- almeno altri 15 solo per l’acquisto dei velivoli, che potrebbero scendere a
10/12 miliardi con una riduzione a 90 (il prezzo unitario si alzerà, secondo
l’azienda produttrice Lockheed Martin). Complessivamente arriveremo arrivando
ad un impatto tra i 15 e i 20 miliardi nei prossimi anni.
Stranamente, o forse no, a Monti e agli altri
professori non è venuto in mente di cancellare del tutto questo tipo di spese,
come minimo estemporanee (anzi, pare che gli investimenti nei droni senza
pilota continuino alla grande).
Nel dubbio però, per essere più tranquilli, quella
della Lockheed hanno lanciato una campagna pubblicitaria per decantare le doti
e l’utilità del caccia F 35, che qualche settimana fa è comparsa anche sui quotidiani
italiani. Per ogni stato coinvolto nell’affare sono state preparati slogan e
testi che esaltano l’importanza e la necessità di dotarsi di un F35. La cosa
singolare è che, mettendo insieme i vari spot pubblicitari, si ottiene
l’effetto opposto e viene da domandarsi come possano tutti questi paesi, da
Israele alla Turchia, dall’Italia all’Inghilterra, dalla Turchia alla Norvegia,
avere le stesse esigenze di difesa e quindi lo stesso bisogno di dotarsi di
potenti mezzi da guerra aerea. Nella pagina italiana viene chiarito che l’F35
Lightning II è l’unico velivolo
di quinta generazione in grado di garantire la sicurezza delle nuove
generazioni. Come caccia stealth multiruolo offre prestazioni senza precedenti.
Dotato delle tecnologie più innovative al mondo, l’F35 è la migliore garanzia
di sicurezza e protezione per il futuro.
Voi che ne dite, ve lo comprereste un F35 per stare
più tranquilli?
Fonte: polisblog.i

Nessun commento:
Posta un commento