Sull’Europa non soffia un buon vento. Le incertezze che avvolgono il
vertice Ue di domani si ripercuotono su ogni Paese e richiedono a tutti un
robusto senso di responsabilità. In Italia purtroppo le cose sembrano andare in
un’altra direzione. Si stanno addensando nubi pesanti su Palazzo Chigi. La
minaccia, ancora una volta, viene da destra. Il ritorno sulla scena di un
aggressivo Berlusconi rischia si far saltare il fragile equilibrio della
«strana maggioranza» che sostiene Monti. Sono troppi gli strappi che si fa
fatica a pensare che si tratti solo di un movimentismo tattico.
Il Pdl è ormai
lacerato da tensioni e conflitti che nessuno riesce più a tenere la barra
dritta, figurarsi un segretario che agisce sotto la tutela del suo ingombrante
predecessore.Sono molti i segnali che disegnano questa strategia di guerriglia politica. Anche ieri dopo il pranzo con Monti, nonostante abbia assicurato il sostegno, Berlusconi non solo ha lanciato quella pesante accusa («dal premier una indeterminatezza assoluta») ma con i suoi è stato più netto ricordando che l’elettorato del Pdl apprezzerebbe un gesto di rottura. Il Cavaliere “per ora” non si spinge oltre, sa che una crisi di governo oggi avrebbe più costi che benefici. Ma l’impressione è che quel “per ora” abbia un peso forte. Per ora no, domani non è escluso. Dipende dall’esito del vertice di Bruxelles e se Monti dovesse tornare a mani vuote Berlusconi avrebbe il pretesto per accendere i fuochi.
Ormai il rapporto tra il Pdl e Monti è pieno di incognite. La resistenza sulla legge anticorruzione è arrivata al punto da mettere in forse l’approvazione. Sulla legge elettorale le continue giravolte hanno rallentato i lavori e la dirompente proposta del semipresidenzialismo sta facendo saltare il tavolo.
Fonte: l’unita – 27/6/2012 – Pietro Spataro

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