Il Governo si appresta a presentare la Spending Review
con lo scopo di tagliare diversi miliardi dalla spesa pubblica. Tra questi,
sono previsti alcuni tagli che faranno molto discutere: si tratta dei circa due
miliardi l’anno che il governo vuole recuperare dalla spesa farmaceutica.
Per far fronte ad una spesa fuori
controllo, il governo vuole ridurre drasticamente le spese per le prestazioni
in convenzione con le strutture private, e sui contratti di appalto e fornitura
al sistema sanitario nazionale. Il governo inoltre, proporrà lo scioglimento di
alcuni enti giudicati inutili. Tre di questi sono stati
individuati: Fondazione istituto mediterraneo di ematologia,
Alleanza ospedali nel mondo, Consorzio anagrafi animali.
I tecnici del ministero della Sanità quantificano
in circa un miliardo di euro i risparmi che si potrebbero ottenere per la parte
restante del 2012 e attorno a 1,6 miliardi l’anno quelli dal 2013 in poi. Negli ultimi
giorni alla Sanità è stato chiesto di aumentare il conto dal 2013 in poi di almeno altri
2-300 milioni, per avvicinarsi ai 2 miliardi l’anno: sommati ai tagli già
previsti dal decreto Salva Italia di dicembre si arriverebbe a 8 miliardi di
euro di minore spesa nel triennio. Queste previsioni
hanno scatenato le proteste delle Regioni, dei sindacati, delle
aziende fornitrici e delle associazioni di categoria dei farmacisti che
minacciano la serrata .
Malgrado le reazioni annunciate, il
governo affonderà comunque il bisturi: come risulta infatti da tutte le
analisi sulla spending review, la spesa sanitaria è quella più fuori controllo:
dal 1990 al 2009 è passata dal 32,3% al 37% della “spesa pubblica per consumi
collettivi” (in pratica i servizi pubblici) con un aumento di 4,7 punti.
Nessun’altra voce è salita tanto.
Nella prossima riunione che
dovrebbe tenersi nel pomeriggio di lunedì 2 luglio tra Monti e i ministri
interessati alla spending review, verranno analizzate per un’ultima volta le
proposte che riguardano la
Sanità: revisione dei tetti alla spesa farmaceutica
territoriale e ospedaliera che dovrebbe garantire risparmi per 350 milioni
quest’anno e circa 400-450 milioni dal prossimo; la riduzione (del 2% secondo
quanto messo a punto dal ministero guidato da Renato Balduzzi) delle spese per
le prestazioni ambulatoriali e ospedaliere in convenzione con le strutture
private; il taglio (del 3,7% nella bozza Balduzzi) sui contratti in essere di
appalto servizi e di fornitura di beni e servizi al sistema sanitario
nazionale.
Piero Giarda, in una relazione sulla
spending review aveva affermato che “la dinamica della domanda – più
persone anziane e meno giovani – non è sufficiente a spiegare”
l’esplosione della spesa sanitaria. La colpa, invece, è dei “governi regionali
(per i quali la spesa sanitaria assorbe circa il 70% della spesa complessiva)”
ai quali “fanno eco gli interessi delle ditte fornitrici di farmaci e di
attrezzature sanitarie”. Lo stesso Giarda concludeva che su 295 miliardi di
spesa pubblica “aggredibile”, cioè sulla quale ci sono margini di riduzione
“nel medio periodo”, più di un terzo, cioè 97,6 miliardi fa capo alla Sanità,
di cui 69 miliardi solo alla voce acquisti di beni e servizi.
Tra le misure che il ministero della
Sanità potrebbe riproporre c’è anche la possibilità di ricorrere, in
sostituzione del farmaco autorizzato per una determinata patologia, a
medicinali non ancora autorizzati in Italia ma in commercio o in fase di
sperimentazione in altri Paesi.
Inoltre, le farmacie ospedaliere
dovrebbero avere la possibilità di preparare dosi farmacologiche personalizzate
per i pazienti, così da evitare sprechi. È previsto infine anche un
inasprimento delle sanzioni per chi vende sigarette ai minori (multe fino a
mille euro, 2mila per i recidivi) fino ad arrivare alla sospensione della
licenza.
Fonte: blitzquotidiano.it
tettohttp://www.blitzquotidiano.it/economia/spending-review-tagli-sanita-farmaci-appalti-1289581/ ai farmaci, risparmi sugli appalti
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