I debiti del partito alla base della decisione dell’ex premier?
Piuttosto
cattivello come suo costume (e probabilmente consapevole del fatto che a pensar
male si fa peccato ma raramente si sbaglia), Franco Bechis su Libero dice che
Silvio ha ragioni soprattutto economiche per essere diventato un nostalgico di
Forza Italia:
Non è un numero
qualsiasi: i 177 milioni sono euro, e appartengono a Berlusconi. Si tratta per
l’esat – tezza di 177 milioni, 40 mila e 964 euro di fidejussioni personali che
il Cavaliere ha rilasciato per garantire di fronte alle banche e ai creditori
il primo partito politico che ha fondato.
Dal 2010 Forza Italia ha smesso
infatti di ricevere rimborsi elettorali, incassando l’ultima rata legata alle
elezioni del 2006. Nel bilancio 2011 c’è una entrata straordinaria da 4,6
milioni di euro e crediti complessivi iscritti per 21,6 milioni di euro.
Sono tutti
originati da una scrittura privata fra Forza Italia e Pdl firmata nel 2008,
prima delle ultime elezioni politiche::
In teoria la
somma dovrebbe essere pagata dal Pdl in tre rate di eguale importo fra il 2013
e il 2015 in
cambio di “servizi” che Forza Italia si è impegnata ad offrire. Ma la somma
rischia di essere assai virtuale. Perché proprio per quelle scritture private
firmate quattro anni fa, il recente taglio dei rimborsi elettorali deciso dalla
nuova legge in via di approvazione in Parlamento, inciderà più su Forza Italia
che sul Pdl.
Insomma, spiega
Bechis:
I conti del Pdl
stanno meno peggio, e soprattutto non sono garantiti dal patrimonio personale
di Berlusconi. È evidente in questa situazione che sotto il profilo economico
al Cavaliere convenga mettere in liquidazione il Pdl e resuscitare Forza Italia
per avere un minimo di entrate: quelle dei rimborsi elettorali ridotti. Certo,
la politica è fatta anche di altro. Ma quei 177 milioni di buone ragioni per
tornare a Forza Italia il loro peso ce l’hanno…
Fonte: giornalettismo.com

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