Un palazzo tutto nuovo di otto piani con una torre di 12 in via Piolti de’ Bianchi,
postazioni per 900 impiegati, 150 posti auto in parcheggi sotterranei, 43
milioni di costi: con tanto di rendering e progetto approvato con delibera, la
Provincia ha deciso di traslocare, lasciando la sede dell’ex brefotrofio di via
Melloni e accorpando i diversi uffici sparsi per la città. Peccato che
la Provincia pensi al futuro quando il suo futuro ha poco più di 500 giorni di
vita. Il 31 dicembre 2013, secondo il decreto sulla spending review, le città
metropolitane sostituiranno le vecchie Province, con modalità ancora tutte da
decidere, non solo per quanto riguarda le competenze, ma anche l’assetto di
personale e dirigenti.
In via Vivaio si precisa che nessun esborso
sarebbe a carico dell’ente per la nuova sede: «Si tratta di una permuta —
spiega Luca Squeri, assessore al Bilancio e al patrimonio — chi costruirà il
nuovo edificio avrà in cambio il vecchio immobile di viale Piceno 60, il cui
valore è stimato intorno ai 50 milioni. Dunque è un modo per valorizzare il
patrimonio, comunque siano le decisioni che verranno prese sul fronte delle
future città metropolitane». Di diverso avviso l’opposizione: «Certo, ci
sarebbero da razionalizzare le sedi, lo diciamo da tempo. Ma farlo così,
adesso, con un palazzone nuovo è una manovra che va contro il buonsenso», dice
Matteo Mauri, capogruppo Pd al Consiglio provinciale, che boccia il progetto e chiede che tutto si fermi. E ricorda come ci siano
già tanti palazzi della Provincia in vendita e i cui bandi sono andati finora
deserti: «L’edificio di corso di Porta Vittoria, con un prezzo iniziale di 55
milioni, non ha fatto gola a nessuno. Forse la giunta vuole mostrare un
dinamismo per compensare l’inerzia in cui ha galleggiato finora».Il piano della giunta provinciale prevede di completare il bando entro il 2012 e l’ultimazione dei lavori entro il 2015, quando il nuovo edificio potrebbe non servire più, almeno così com’è stato progettato. Non indifferente, inoltre, l’impatto ambientale, benché il nuovo progetto, realizzato dall’ufficio tecnico provinciale, riduca da
«Inoltre si sfratterebbero due reparti di neonatologia della Melloni — insiste Sacerdoti — che oggi sono ubicati nell’ex brefotrofio e che domani non avrebbero più spazi a disposizione. A Milano ci sono 1,2 milioni di metri quadrati di uffici vuoti, pari a 35 Pirelloni messi insieme. Possibile che nessuno sia adatto ad accogliere gli uffici di un’istituzione così provvisoria?».
Fonte: repubblica.it

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