martedì 24 luglio 2012

“La mafia è roba del Sud, a parlarne si scredita il paese”


Oggi Vittorio Feltri ci dà bella mostra di sé spiegandoci che a lui i discorsi sulla mafia danno noia:
L’argomento non mi interessa, a meno che non sia trattato da Leonardo Sciascia: il suo Giorno della civetta è un capolavoro (discreto anche il film che ne fu tratto). Il resto è noia, comedirebbe Franco Califano cantando d’altro. Mai vista una puntata della Piovra. Il padrino, dopo dieci minuti di proiezione, mi aveva già stufato. Cosa nostra è un affare siciliano, e la Sicilia è lontana, incomprensibile. L’ho visitata senza comprenderla.

Feltri prosegue illustrando le catture di Riina e Provenzano, e fa notare che i due non gli sono mai sembrati delle cime in fatto d’intelligenza. E quindi:
Ma se la testa è quella dei Riina, dei Provenzano e dei Brusca, tanto difficileda mozzare non poteva essere. La conclusione è solamente una: se uomini così bassi sono riusciti per tanto tempo a sfuggire alla giustizia, significachecoloro i quali li braccavano invano erano più bassi ancora.
Ora, qui una persona in malafede potrebbe anche capire che i giudici che hanno combattuto la mafia e hanno lasciato la pelle sull’autostrada, secondo Feltri, erano dei fessacchiotti. Ma forse Littorio si riferisce ai poliziotti. Dei giudici infatti tratta dopo:
A parte ciò, sono trascorsi venti anni e più dalla soppressione violenta di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ma siamo ancora qui a discuterne. Che barba. Il bandolo della matassa è introvabile. Gli esperti si intorcinano in dibattiti sterili. Servizi televisivi. Ricostruzioni giornalistiche lacunose. Analisi politiche approssimative. Un oceano di parole in cui la verità affoga. Negli ultimi mesi tiene banco la supposta trattativa tra mafia e Stato allo scopo di fermare gli attentati terroristici dei primi anni Novanta. Roba vecchia, di cui pochi hanno memoria. Eppure si dice che criminali ed eminenti statisti si incontrarono e negoziarono: Cosa nostra pretendeva dalla controparte che mitigasse le pene del 41 bis( legge disumana, ispirata ai principi della tortura scientifica) e, in cambio di questo, avrebbe sospeso le ostilità esplosive.
E infine, son cazzi dei siciliani:
Al Centro e al Nord dello stivale la filiera mafiosa ha affondato qualche radice: ovvio, il denaro sporco si aggrega a quello pulito. Ma diciamolo chiaramente: il vivaio della piovra è in acque meridionali ed è lì che bisogna agire per eliminarlo. Ancora più crudelmente: se questo è un affare siciliano, se lo grattino i siciliani. Ma grattino forte.

Fonte: giornalettismo.com

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