Oggi Vittorio
Feltri ci dà bella mostra di sé spiegandoci che a lui i discorsi sulla mafia
danno noia:
L’argomento non
mi interessa, a meno che non sia trattato da Leonardo Sciascia: il suo Giorno
della civetta è un capolavoro (discreto anche il film che ne fu tratto). Il
resto è noia, comedirebbe Franco Califano cantando d’altro. Mai vista una
puntata della Piovra. Il padrino, dopo dieci minuti di proiezione, mi aveva già
stufato. Cosa nostra è un affare siciliano, e la Sicilia è lontana,
incomprensibile. L’ho visitata senza comprenderla.
Feltri prosegue
illustrando le catture di Riina e Provenzano, e fa notare che i due non gli
sono mai sembrati delle cime in fatto d’intelligenza. E quindi:
Ma se la testa
è quella dei Riina, dei Provenzano e dei Brusca, tanto difficileda mozzare non
poteva essere. La conclusione è solamente una: se uomini così bassi sono riusciti
per tanto tempo a sfuggire alla giustizia, significachecoloro i quali li
braccavano invano erano più bassi ancora.
Ora, qui una
persona in malafede potrebbe anche capire che i giudici che hanno combattuto la
mafia e hanno lasciato la pelle sull’autostrada, secondo Feltri, erano dei
fessacchiotti. Ma forse Littorio si riferisce ai poliziotti. Dei giudici
infatti tratta dopo:
A parte ciò,
sono trascorsi venti anni e più dalla soppressione violenta di Giovanni Falcone
e Paolo Borsellino, ma siamo ancora qui a discuterne. Che barba. Il bandolo
della matassa è introvabile. Gli esperti si intorcinano in dibattiti sterili.
Servizi televisivi. Ricostruzioni giornalistiche lacunose. Analisi politiche
approssimative. Un oceano di parole in cui la verità affoga. Negli ultimi mesi
tiene banco la supposta trattativa tra mafia e Stato allo scopo di fermare gli
attentati terroristici dei primi anni Novanta. Roba vecchia, di cui pochi hanno
memoria. Eppure si dice che criminali ed eminenti statisti si incontrarono e
negoziarono: Cosa nostra pretendeva dalla controparte che mitigasse le pene del
41 bis( legge disumana, ispirata ai principi della tortura scientifica) e, in
cambio di questo, avrebbe sospeso le ostilità esplosive.
E infine, son
cazzi dei siciliani:
Al Centro e al
Nord dello stivale la filiera mafiosa ha affondato qualche radice: ovvio, il
denaro sporco si aggrega a quello pulito. Ma diciamolo chiaramente: il vivaio
della piovra è in acque meridionali ed è lì che bisogna agire per eliminarlo.
Ancora più crudelmente: se questo è un affare siciliano, se lo grattino i
siciliani. Ma grattino forte.
Fonte: giornalettismo.com

Nessun commento:
Posta un commento