IMU: fine dei giochi per il pagamento della
prima rata di acconto, in scadenza il 18 giugno. La nuova tassa sugli
immobili non ha trovato
tutti pronti a rispettare l’obbligo nei tempi giusti, vista la sua complessità
di calcolo.
Unimpresa sottolinea che, chi non rispetterà
le scadenze (il 40% delle
imprese), risulta in difficoltà
economica e non in grado di sostenere l’aumento degli importi rispetto alla vecchia ICI.
Di conseguenza «a
rischio una fetta rilevante di gettito per Stato e Comuni: da 2 a 8 miliardi di euro».
E secondo un sondaggio
svolto presso 900 CAF, il
25% dei proprietari non intende pagare l’IMU, mentre il 15% attenderà dicembre per capire
meglio la situazione ed eventualmente saldare l’intera imposta
2012.
Vista la sua onerosità
economica, famiglie e imprese sono rimaste paralizzate, cominciando a
valutare l’ipotesi di (s)vendere le proprietà meno produttive pur di non essere
costrette a pagare tasse così elevate; peccato che il mercato sia stagnante a
causa della crisi sempre più tangibile.
L’IMU, sia chiaro, non
ha di certo contribuito a rilanciare gli investimenti sugli immobili, già in
flessione a causa della crisi economica.
Secondo lo studio Abi-Censis, l’Italia si sta muovendo verso una
razionalizzazione del patrimonio immobiliare, che passa tra l’altro anche per
un frazionamento delle abitazioni più grandi per venire incontro al
restringimento delle famiglie.
L’IMU ha reso meno appetibile uno degli investimenti storici per gli Italiani, ovvero ilmattone. Solo il 17,3% degli intervistati è
ancora convinto che i risparmi andrebbero investiti in un immobile, mentre il
36,6% crede sia meglio attendere tempi migliori.
Il dato è in forte
controtendenza rispetto allo scorso anno, quando il 33,5% avrebbe investito in
immobili e solo il 25,5% che tendeva a mantenere il denaro in liquidità.
fonte: pmi.it

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