Il segreto del successo politico di Grillo è che
Grillo non esiste.
Il suo è il trionfo dell’inesistenza.
Non è un ideologia, non è una proposta di governo,
non è un “modello” economico, non è un partito, non è un programma concreto, è
un contenitore senza contenuto, un bacino alluvionale per l’ esondazione dei
rancori che gonfiano l’Italia devastata da decenni di pessimo governo e di
pessime alternative e trovano nell’oceano accogliente della Rete il proprio
naturale sfogo.
Per questo rifiuta di parlare con chi non sia un
suo chierichetto e di misurarsi con i critici, per il timore che si riveli
l’inesistenza di questo gigantesco scherzo che, palesemente, gli sta prendendo
la mano.
E’ la creatura immaginaria apparentemente
modernissima – ma in fondo antichissima – di tutti coloro che riversano nel suo
nome, nella sua magnifica
maschera, nel suo vaffanculismo urbi et orbi, nel
suo, proprio suo, simbolo, nella incantevole vaghezza della grande catarsi
prossima ventura, ogni inquietudine o rabbia o paura per la propria situazione
individuale o per lo stato deplorevole della vita pubblica italiana,
genericamente e assolutoriamente descritta come “noi, onesti tartassati” contro
“loro, ladri della casta”.
Non essendoci in vista alcun possibile e drastico
miglioramento delle condizioni atmosferiche sull’Italia, quale che sia il
governo presente o prossimo, o le coperte d’Arlecchino di coalizioni elettorali
imbastite in fretta e destinate a scucirsi prima ancora di essere indossate, il
successo dell’inesistente non potrà che continuare a crescere, fino
all’implosione davanti alla crudele esistenza dei problemi.
fonte: repubblica.it - Vittorio Zucconi

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