La data è
decisa. L'accordo c'è. Elezioni politiche domenica 11 e lunedì 12 novembre.
Nonostante le
dichiarazioni ufficiali di circostanza, Angelino Alfano e Pierluigi Bersani
hanno trovato l'intesa per far terminare il governo Monti subito dopo
l'approvazione del Parlamento degli ultimi decreti, spending review in testa.
Lo spread è arrivato ai livelli di Berlusconi e i mercati attendono risposte
certe per il futuro. Quindi è inutile proseguire con questa situazione e il
Paese non può permettersi una campagna elettorale di otto mesi.
L'esecutivo
dei tecnici, è il ragionamento di ABC, ormai ha esaurito il suo compito e resta
unicamente la riforma della legge elettorale.
Su questo punto si va verso un
ritocco del Porcellum con l'introduzione delle preferenze. Ma non finisce qui.
Alfano e Bersani sono già d'accordo: se il prossimo Parlamento non sarà in
grado di esprimere una maggioranza politica chiara e stabile, si riproporrà la Grande Coalizione
con l'impegno di durare cinque anni, al fine di tranquillizzare i partner
europei e i mercati internazionali. In quel caso il premier sarebbe ancora Monti,
ma questa volta ci sarebbe l'ingresso nel governo di esponenti politica di
primo piano dei partiti di maggioranza, segretari in testa. Poi la forza
politica che otterrà più voti a novembre proporrà il nome del prossimo
presidente della Repubblica.
Fonte: affaritaliani.it

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