“Alle coccinelle ed a Domenico indirizzo solo un “mi
dispiace” che viene dal cuore: certo tardivo e probabilmente inutile e
sgradito, ma almeno sincero”.
Lo
scrive su facebook Michelangelo Luperini, coordinatore locale di SEL. Il
Domenico in questione è, ovviamente, Finiguerra, candidato sindaco della lista
“cambiamo Abbiategrasso” rimasto escluso dal ballottaggio per un pugno di voti.
Un esito che, secondo Luperini, avrebbe potuto essere diverso se diverse
fossero state le posizioni di partenza, già però dalla scorsa estate: “la
scelta di non sostenere Finiguerra e il gruppo delle coccinelle è stata
bilaterale: sia da parte nostra che da parte di Domenico sono venute a mancare
le condizioni per una collaborazione, soprattutto in relazione al suo rifiuto
ad entrare nel contesto delle primarie, contesto fortemente voluto da Sel in
tutti i comuni e quindi non negoziabile localmente.
Ha pesato inoltre la sua volontà di equidistanza da ogni partito. Sono fortemente convinto che SEL, al suo fianco avrebbe ottenuto un risultato elettorale ben diverso da quello verificatosi alle urne,
così come penso che la presenza di Finiguerra al
ballottaggio avrebbe portato ad un’affluenza decisamente maggiore rispetto a
quella registrata dalla competizione fra Arrara ed Albetti, dove tutti sapevano
perfettamente che il risultato era scontato e quindi andare a votare era un
fastidio inutile. Credo che gli elettori abbiatensi si sarebbero mobilitati con
tutt’altro entusiasmo di fronte alla vera novità di questa tornata elettorale, e
a mio avviso le chaches di vittoria di Domenico sarebbero state enormi. Sarebbe
politicamente miope rifiutarsi di ammettere chi è stato il vincitore morale di
queste amministrative.”Ha pesato inoltre la sua volontà di equidistanza da ogni partito. Sono fortemente convinto che SEL, al suo fianco avrebbe ottenuto un risultato elettorale ben diverso da quello verificatosi alle urne,
Luperini
non è tenero con le scelte del sindaco Gigi Arrara, che SEL ha sostenuto nel
corso della campagna elettorale insieme ad altri tre partiti e due liste
civiche: “non si è trovato di meglio, a vittoria ottenuta, che spartire tutto tra
due compagini, tagliando fuori tutti gli altri, compreso anche chi un discreto
risultato lo aveva raggiunto (non noi ovviamente). Ma ciò che è molto più grave
è che l’operazione è stata palesemente ideologica, cioè si è scientemente
operato per la cancellazione di ogni realtà di sinistra dal governo della
città. Arrara ha scelto di ignorare il lavoro di moltissime persone in omaggio
ad un atavico e viscerale senso di rifiuto per un’ideologia di sinistra che
geneticamente non gli appartiene, e della quale ha però cercato l’appoggio in
fase elettorale”.
Significativo,
a suo parere, il primo Consiglio Comunale “con ripetute prove muscolari
palesemente tese ad una chiara delimitazione del territorio fin dalle prime
battute, dopo avere a lungo parlato di collaborazione con tutte le forze
presenti in aula: finora abbiamo visto collaborazione solo con la destra”.
Il
massimo rappresentate locale del partito di Nichi Vendola non si scompone se
gli si fa notare che per alcuni le sue critiche derivano dal fatto di no aver
ottenuto un assessorato: “ci tenevo molto, convintissimo di poter
contribuire ad un vero rinnovamento politico, non per quanto concerne le
persone che si propongono per le varie cariche, ma sul piano, molto più
determinante, dell’azione politica. Sarebbe stato necessario impostarla su di
un livello decisamente diverso ed innovativo, riportando la partecipazione
attiva del cittadino al centro dell’azione di governo. Visto il terribile
momento congiunturale, ci sarebbe stata la necessità di creare nuove deleghe
per fronteggiare problematiche sociali del tutto nuove e per le quali è necessaria
una preparazione politica orientata verso i reali bisogni dei soggetti in
difficoltà e l’integrazione delle popolazioni straniere … Detto questo la
delusione per la mancata attribuzione di incarichi a livello personale è
ampiamente superata, e il dispiacere per quello che vedo è legato a ben altro”.
Il
gruppo di SEL resterà con lo stesso coordinatore fino al congresso locale che
si svolgerà in autunno, nel corso del quale verrà eletto il gruppo dirigente e
nominato il coordinatore: “il risultato elettorale ottenuto era
largamente prevedibile alla luce delle scelte che abbiamo condiviso con i
dirigenti provinciali, e non esiste quindi alcuna necessità di avvicenamento – conclude Luperini – Permane
la nostra decisione di non accettare caricocce di sottobosco governativo al
fine di avere le mani libere per valutare una per una le azioni amministrative
che verranno intraprese e per verificare il rispetto del programma sottoscritto
congiuntamente l’estate scorsa. Sinistra Ecologia e Libertà, al momento attuale,
non si colloca né dentro né fuori alla Coalizione anche perché qui non si parla
più di coalizioni, le elezioni sono finite. Adesso esiste una maggioranza di
governo ed una opposizione: noi, purtroppo, non facciamo parte né dell’una né
dell’altra e quindi valuteremo con grande attenzione l’operato di entrambe, perché
riteniamo che questo, adesso, debba essere il nostro ruolo principale nei
confronti della cittadinanza, oltre alla preparazione delle imminenti elezioni
politiche nazionali”.
fonte: "Ordine e Libertà" - 15/6/2012 - A.M.

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