La notizia è di quelle
che non possono lasciare indifferenti: l’Etuf, la Federazione dei
sindacati egiziani, ha deciso di sostenere la lotta dei
lavoratori egiziani a Basiano,
provincia di Milano, licenziati alcuni giorni fa senza alcun preavviso. Ahmed Abdel Zaher,
l’attuale leader dell’Etuf, non ha fornito molti dettagli circa le azioni che
intende intraprendere a sostegno dei diritti dei lavoratori egiziani in Italia,
ma alcuni giornali già informano che, almeno per ora, si sarebbe già rivolto ad
uno studio legale, al fine di garantire la difesa legale dei 70 lavoratori
egiziani (anche
se secondo alcune fonti sarebbero 90 i lavoratori egiziani licenziati).
L’Etuf,
comunque, ha già coinvolto i vertici della federazione mondiale
dei sindacati, affinché intervengano per tutelare i diritti dei
lavoratori egiziani in Italia. George Mavrikos,
segretario generale della federazione mondiale dei sindacati, ha dichiarato di
aver già chiesto un intervento immediato per risolvere la situazione.
La
vicenda dei lavoratori immigrati di Basiano è salita agli onori della cronaca
soltanto per menzionare la “violenza” e gli “scontri” con la polizia. A parte
alcuni blog e siti, la vicenda del licenziamento e la battaglia per i diritti
condotta dai lavoratori di Basiano non ha trovato molto spazio nei media mainstream.
Eppure, la loro vicenda è così emblematica
della condizione presente (e futura) dei lavoratori tutti.
La
storia risale al 14 maggio, quando i lavoratori della “Bergamasca” (una delle
due cooperative in appalto al magazzino logistico “Il Gigante”), organizzati nel SiCobas,
decidono di scioperare per le pessime condizioni salariali e di lavoro.
Allo sciopero aderiscono, il giorno dopo, anche i lavoratori della cooperativa
“Alma”, nonostante godessero di un trattamento economico migliore.
Poche
settimane dopo, l’8 giugno, i lavoratori della cooperativa “Alma” ricevono una
lettera che annunciava la fine dell’appalto della loro cooperativa, senza
preavviso e senza addurre nessun’altra motivazione.
Tre
giorni dopo, l’11 giugno, all’alba, un pullman pieno di altri lavoratori, si
presenta all’ingresso del magazzino. Di qui, il blocco dell’ingresso del
magazzino da parte dei lavoratori immigrati e, in seguito, l’intervento duro
delle forze dell’ordine, così come documentato da alcuni telegiornali
Ora, è presto per sapere quale possa essere l’incidenza reale
dell’intervento diretto dell’Etuf egiziano in difesa dei lavoratori licenziati
dalla cooperativa “Alma”. Di sicuro, però, il loro intervento dall’Egitto
è uno schiaffo sonoro ai sindacati federali in Italia e a tutti i partiti della sinistra italiana, oltre che la prova tangibile della
consapevolezza dei diritti e dello stato di avanzamento delle lotte dei
lavoratori in Egitto in questi ultimi 18 mesi.
Fonte:
ilfattoquotidiano.it – Iside Gjergji


Nessun commento:
Posta un commento