venerdì 6 luglio 2012

Sallusti e Schifani. Le manovre della doppia S sulla Rai


Ieri mattina, accendendo la tv su Omnibus, ci siamo imbattuti nella faccia di Sallusti (e già è un’esperienza dura, in avvio di giornata) e la prima frase che gli abbiamo sentito pronunciare è esattamente questa: «Il centrodestra ha diritto di governare la Rai perché è stato votato da 12 milioni di italiani». Ovviamente era inutile ricordare al direttore de il Giornale che il governo nel frattempo è cambiato e che il Pdl al momento raccoglie meno consensi di Beppe Grillo. Perché, quando si tratta di Rai, i berluscones non sentono ragioni, ma solo gli ordini del boss.
Come sembra sia successo al presidente del Senato Renato Schifani, che ha rovinato in un giorno anni di tentativi personali per sembrare quasi degno della seconda carica della Repubblica. Schifani ha sostituito al volo un componente pidiellino della Commissione di vigilanza Rai, che aveva dichiarato di voler votare liberamente e secondo coscienza.

Il che avrebbe significato votare per il cda Rai un nome non voluto da Berlusconi e neppure dalla Lega (che, come avevamo previsto nei giorni scorsi, si è adeguata in attesa di contropartita).
Cosicché, dopo giorni in cui la ex maggioranza aveva cincischiato e tergiversato, è stata trovata la pezza peggiore del buco e Schifani ci ha messo la faccia in attesa di chissà quali prospettive future.
A noi non resta che consolarci con le solite «dure reazioni», tra le quali a fare più scalpore, per il rilievo istituzionale, è stata quella di Gianfranco Fini. Mentre quella che, personalmente, ci ha impressionato di più è questa di Casini: «È incredibile. Si cambia in corso d’opera il corpo elettorale». Ci preoccupa il fatto che possa succedere la stessa cosa anche in campo nazionale; cioè che, non avendo più voti, Berlusconi decida di cambiare i votanti.


Fonte: unita.it – Maria Novella Oppo

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