Amianto amen. E quanto ha decretato, finalmente, la legge 257 del marzo
' 93. Non si puo' piu' estrarlo, importarlo, esportarlo e commercializzarlo,
ne' si possono produrre articoli che lo contengono. Bene, e' finita un' epoca,
ma ora il problema e' di liberarsi da quello che abbiamo in eredita' o, almeno,
conviverci senza rischi. E qui cominciano i guai, visto che l' indistruttibile
materiale era "gettonatissimo" per la sua resistenza, impermeabilita'
, inattaccabilita' dal fuoco e dagli acidi. Impiegato, quindi, nelle lastre di
coperture degli edifici, nei rivestimenti termici e antincendio, nei freni e
nelle frizioni delle automobili, nelle condutture delle acque e delle fogne,
negli ondulati per i tetti (l' eternit), nell' isolamento degli impianti termici,
nelle coperte da stiro, nelle navi, nei vagoni ferroviari. Le priorita' . Ed e'
stata proprio la bonifica di questi ultimi, o meglio, la loro mancata bonifica,
ad allertare sul problema l' opinione pubblica.
Ma forse il vero rischio non
corre sulle rotaie, ma sulla nostra testa... Lo afferma Gerolamo Chiappino,
medico del lavoro, Direttore del Centro Studi sugli effetti delle polveri
inalate dell' Universita' di Milano: "Il problema piu' urgente sono le
fibre di amianto che provengono dai tetti delle case coperti con cemento
amianto. Queste lastre, nel giro di dieci, quindici anni, vanno incontro a un
processo di erosione imponente, di cui sono responsabili soprattutto le piogge
acide. Piano piano le fibre d' amianto affiorano in superficie, si sfaldano e
si liberano nell' aria. Queste coperture sono molto diffuse al Nord,
soprattutto in Lombardia (nell' edilizia civile, industriale e agricola),
mentre, via via che si scende a Sud, al cemento amianto si sostituisce il
cotto". Un' altra fonte. Qualcuno pero' afferma che il principale pericolo
amianto venga dal traffico automobilistico, che libera la polvere incriminata
dalle guarnizioni delle frizioni e dei freni. O meglio li liberava, visto che
la legge che mette al bando l' amianto ne ha vietato l' impiego a questi scopi
dalla primavera del ' 94. "A questo proposito credo che sia illuminante
una ricerca realizzata dalla nostra Clinica del lavoro su alcune citta'
italiane . aggiunge Chiappino . Milano, Casale Monferrato (dov' era l' Eternit;
oggi la fabbrica e' chiusa e bonificata) Brescia, Ancona, Bologna, Firenze e
Roma. Se la concentrazione in fibre d' amianto per litro d' aria e' risultata
Fonte: http://archiviostorico.corriere.it
http://archiviostorico.corriere.it/1995/marzo/13/amianto_che_scotta_sui_tetti_co_0_95031315241.shtml

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