A mio modo di
vedere ci sono dei comportamenti che andrebbero sanciti per legge, o almeno
essere contenuti nei codici etici di tutti i partiti e professati anche in seno
alle liste civiche. Dovrebbe esistere un elenco ufficiale di principi
inderogabili di etica politica che possano assicurare il buon governo. E tra
questi principi dovremmo trovare anche un limite di tempo. Il servire il paese
in parlamento, ed anche l’amministrare la cosa pubblica, a qualunque grado,
come rappresentante politico, qualunque idea si professi, non può che essere un
servizio a tempo, una ristretta fase della vita privata che viene offerta al
servizio del pubblico (e sottolineo la parola “offerta” perché ha un grande
valore implicito) per una durata limitata nel tempo.
· la trasformazione della passione
politica in mestiere. Basta guardare cosa è diventata la nostra classe politica,
da chi è composto il parlamento (sì, ci sono eccezioni, ma è meglio non badare
ad esse se si vuole ripulire il marcio). La maggior parte di questi personaggi
guadagnano cifre ingiustificabili e godono di privilegi incomprensibili per
poi, in buona sostanza, non far nulla per il paese.
·
la possibilità che il politico
venga corrotto ed utilizzato dalle varie mafie. Basta vedere come la fame di
appalti da parte delle mafie si sazi facilmente, è notizia di tutti i giorni,
con tangenti ed escort offerte ai politici.
·
la possibilità che il potere
corrompa il politico. Tutti i giorni abbiamo prove di concussioni con le quali
viene arrotondato il compenso di chi detiene il potere. Quando un politico
viene messo a sedere su una poltrona, anche fosse per merito, comincia presto a
conoscere tutti i meccanismi che fanno funzionare la cosa pubblica, e, poiché
non è un santo, prima o poi è tentato di approfittarne.
Quanto ho detto
vale anche per le liste civiche, perché nella sostanza anche loro rappresentano
propensioni al potere, magari camuffate sotto buoni propositi.
Io non contesto
coloro che da tanto tempo fanno la fila per farsi eleggere, che magari riescono
ad essere consiglieri comunali, o provinciali, o regionali per tempi più o meno
lunghi. Il pericolo che il paese corre con loro è fortemente limitato, ma è
quando diventano sindaci, presidenti di provincia o di regione, parlamentari o
alti dirigenti di società pubbliche che possono far emergere le loro vere
nature. Non bisogna dargli il tempo di organizzarsi in queste posizioni.
Facciamo un
esempio pratico di applicazione dei miei principi. Domenico Finiguerra è già
stato per due mandati sindaco a Cassinetta di Lugagnano e, secondo me, uno che
ha già fatto due mandati da sindaco, e non importa se in un altro paese o
città, dovrebbe tornare a fare il proprio mestiere privato, indipendentemente
dalle qualità mostrate nella carica. Perché è meglio prevenire piuttosto che
dover curare, come tutti sanno.
Vittorio Sacchi
fonte: P.D. Abbiategrasso

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